INTERVISTA, Martiria, dicembre 2004
Non ricordo esattamente come venni a conoscenza del debutto dei Martiria, ma un aneddoto apparso di recente sui social network mi ha certo riportato alla mente come, nel settembre 2004, il loro promozionale avesse catturato la mia attenzione. Il logo della Hellion Records sigillava un album dal prestigio ben diverso rispetto allo standard italiano: provenienti dalla Capitale, con una storia avvolta nel mistero e molte leggende circa registrazioni risalenti agli anni '80, Martiria erano la creatura del chitarrista e compositore Andy Menario, devoto delle trame immaginifiche dei Warlord al punto di avvalersi, fin dall'esordio discografico, di un loro ex.
L'INTERVISTA
Hammerblow: allora Andy, ho sentito dire che per il progetto Martiria non è prevista, almeno per il momento, alcuna data dal vivo. Come i Warlord? (è chiaro che stessi facendo riferimento alla coltre di mistero che circonda da sempre la band di Will Tsamis, mai apparsa su un palco...fino alla reunion... nda)
Andy Menario: [...] sì, è vero, per il momento non sono previste uscite live, ma vorrei specificare che si tratta esclusivamente di problemi organizzativi. Siamo ben disposti a concerti, serate e festival, e speriamo di poter avere qualche occasione prossimamente. Per l'uscita di "The Eternal Soul" purtroppo non abbiamo avuto molte proposte e quelle poche non sostenevano i nostri spostamenti, d'altronde Rick vive dall' altra parte del globo! Comunque non disperiamo, in questo momento siamo a lavoro e stiamo cercando di organizzarci per la prossima primavera/estate...speriamo bene!
HB: [...] Ho recensito "The eternal soul" e credo che rappresenterà, per il sottoscritto, uno dei vertici della poll di fine anno. Quali e quante soddisfazioni, invece, ha dato quel disco ai membri della band?
AM: Innanzi tutto ti ringrazio molto sia per la recensione che per le tue parole, sicuramente questo album ha avuto un riscontro che non ci sognavamo minimamente. In via confidenziale ti posso dire che tutti noi viviamo un po' ai margini della scena metal, non per scelta ma solo ed esclusivamente per la nostra quotidianità che ci porta, per la maggior parte del tempo, a rivolgere le nostre attenzioni verso altre cose importanti...famiglia, lavoro ecc. Di conseguenza, quando ho deciso di riprendere il progetto...anzi di farlo effettivamente rinascere sotto un'altra luce, ci siamo solo concentrati su quello che ci piaceva suonare e come ci piaceva suonarlo - questa sarà la priorità per tutti i futuri nostri lavori! Non ci siamo assolutamente posti il problema se potesse piacere o meno, il proporlo poi alle labels è stata più che altro una scommessa...e per ciò che sta uscendo fuori, ci reputiamo assolutamente più che soddisfatti del nostro "gioco".
HB: "The eternal soul" è la prima vera release dei Martiria o mi sono perso qualche altro tesoro nascosto? Dove e con chi hanno suonato i membri dei Martiria prima di unirsi al progetto?
AM: "The Eternal Soul" è la prima vera release, esiste qualche piccola demo dei tempi passati, il periodo doom per intenderci, ma era un'altra situazione, un altro sound, altri musicisti, altro cervello! Beh...per ciò che riguarda Rick non penso che sia importante aggiungere altro, al livello di esperienze passate, oltre il nome Warlord. Maurizio invece, ha militato in diverse band in passato, tra tutte gli Astaroth durante il loro periodo americano e gli Stiff, poi ha partecipato a diverse cover band in questi ultimi anni. Derek, invece, è l' unica voce fuori dal coro...o meglio, presente in tutti i cori...mi spiego: penso non ci sia un genere musicale che lui non abbia suonato, nell'ambito metal ha seguito molto le correnti prog dai Dream Theater a Fates Warning ma veramente è un musicista che riesce sempre a mettere il suo in qualsiasi situazione.
HB: Un altro particolare notevole del vostro album è la copertina che raffigura l'imponente Colosseo: tale imponenza, però, sembra essere stata volutamente smorzata, filtrandola attraverso colori decadenti... perché questo "gioco emotivo"? E' forse un'allegoria?
AM: Beh....se ti dicessi che l'idea era tutta l'opposto? Volevamo raffigurare un qualcosa che resistesse a tutto ciò che lo circonda, un po' come l' anima dei Martiria che dopo 17 anni è ancora qui... comunque la tua visione è egualmente azzeccata, vista sotto il profilo romantico/malinconico, sempre molto in linea con il nostro modo di vedere le cose.
HB: Veniamo al vostro cantante, Rick Anderson. La sua presenza in line-up è del tutto stabile o si è trattato semplicemente di una occasionale collaborazione a distanza? Fra l'altro, so che vi ha messo in contatto proprio Will Tsamis dei Warlord...
AM: Si, è stato Will a metterci in contatto, gli chiesi di farlo quando Dario -il cantante che ci ha aiutato a registrare le demo- ha dovuto lasciare il progetto per suoi problemi organizzativi. Riguardo a Rick, parlare in maniera assolutistica è esagerato: comunque, ora come ora siamo sulla stessa lunghezza d' onda, è un gran professionista oltre ad avere una grande personalità musicale. Lavoriamo bene insieme, infatti stiamo ultimando le registrazioni del prossimo lavoro...per il momento è con noi e ce lo teniamo molto stretto!
HB: A proposito di Warlord, che tu citi come una delle band più influenti sul tuo essere musicista: hai sentito il loro nuovo album? Trovo che non recuperi affatto ciò i Warlord stessi iniziarono con "Deliver us"...
AM: Sono d'accordo con te ma solo in parte. Credo che l' uscita del 2002 dei Warlord sia un vero e proprio restyling di alcuni brani di Will scritti all'epoca dei Lordian Guard, un po' più aggressivi, con la scelta di eliminare la tastiera che all' epoca caratterizzava il loro sound dando quell'espressività malinconica. Il grande "incidente" musicale della reunion, per me, è Cans...troppo moderno nel suo modo di cantare, che poco incontra la magia dei riff ed il drumming dei due membri storici. Questa è la mia umile opinione da fan incallito e nostalgico...con tutto ciò, quando lo metto nel lettore provo comunque un grande senso di benessere, eh eh eh!!
...la conversazione sui Warlord prosegue, citando addirittura la VHS "And the cannons of destruction have begun", l'incredibile live senza pubblico, di cui entrambi possedevamo evidentemente una copia di scarsa qualità...
AM: [...] anche io ne posseggo una copia...che avevo richiesto all'epoca con il coupon che si trovava all' interno dell' album. Mi arrivò una VHS completamente anonima, probabilmente una copia del master ma doppiata in pessimo modo. Per fortuna, all'epoca ci mise le mani mio fratello, che è un tecnico audio-visivo, e riuscì a riportare alla luce discretamente le immagini del "live a porte chiuse"! Comunque un cimelio... è molto Warlord anche quella cassetta!
HB: Rick Anderson sembra essere un cristiano assolutamente devoto e convinto. Ma i Martiria sono da considerarsi una band di Christian Metal?
AM: Si, Rick oltre ad essere una persona straordinaria è anche un credente molto devoto; non mi dilungo molto su questa domanda perché penso, magari sbagliando, che la fede sia una forza del tutto personale ed intima, di conseguenza la vivo come cosa molto privata. Per ciò che riguarda i Martiria, però, non ci reputiamo una "Christian Metal Band". Più che altro, dovremmo coniare il termine "Historical Metal Band" tanta è la mia passione per i fatti accaduti in passato di tutti i tipi, tanto politici che religiosi. Poi ho trovato in Marco Capelli, autore dei testi, una persona molto preparata ed umile, che sa aiutarmi mettendo in lirica tutto ciò che voglio sia rappresentato in un brano.
HB: Riguardo alla vostra musica: come può essere acquisibile un tale gusto nel comporre canzoni Heavy Metal? Gli Adramelch, per esempio, propongono sonorità non troppo distanti dalle vostre...li conosci?
AM: Grazie ancora, Massimo...sai, nella mia vita musicale non ho mai seguito una corrente piuttosto che un'altra in particolare, c'è la cosa che mi piace di più...metal, opera, musica celtica...e quella che mi piace di meno - il rap e la moderna disco-, ma potrei trovare interessanti o piacenti dei passaggi di un brano funk piuttosto che un brano salsa....non ho limiti all' ascolto. Spesso e volentieri, ti devo confessare, alcuni spunti per le linee melodiche dei brani dei Martiria li ho presi dalla dance anni '70, immediata e maledettamente orecchiabile, malinconica per alcuni aspetti...prendi "I will survive"! Poi, penso che in un brano uno ci sente quello che ci vuole sentire. Per ciò che riguarda gli Adramelch, non posso dire di conoscerli bene, ho ascoltato solo un loro vecchio brano che personalmente ho trovato molto distante dai Martiria, ma non sei il primo che mi fa notare questa cosa.
HB: E i cori e i ritornelli di "Ancient Lord", "Babylon Fire" e "Romans and the Celts" sono freschissima farina del vostro sacco, o nascono in tempi più sospetti?
AM: Ti ringrazio della domanda perché mi dà l'occasione per dire ufficialmente che tutti i brani di "The Eternal Soul" sono stati creati e scritti all'inizio dell'anno scorso, quando il progetto è stato rimesso su. Non sono assolutamente presenti riff, piccole parti o altro appartenenti alle vecchie produzioni dei Martiria, si sentirebbe in modo ineccepibile la differenza. Comunque non nego assolutamente la mia devozione verso il metal di quegli anni, del resto ancora oggi i miei ascolti sono : Warlord, Black Sabbath, Deep Purple, Manowar, Candlemass, Dio, Hughes. Di recente riesco a trovare le stesse emozioni solo con le produzioni dei Doomsword, ma ammetto la mia ignoranza in riferimento al metal moderno.
HB: Nella recensione, ho speso qualche parola in più per la ballata "Winter"....credo che abbia uno dei crescendo più romantici che mi siano capitati di ascoltare. Com'è nato quel brano?
AM: ...e pensare che quel brano stava quasi per perdersi nei bui meandri del mio hard disk! "Winter" ha una storia particolare, la parte iniziale celtica, con l'arpeggio della chitarra liuto, era parcheggiata su un file dall'inizio dell'anno scorso e per mesi ho provato a costruire una seconda parte o a terminarla come brano solo acustico, ma nulla mi veniva in mente, cosi l'accantonai per un po'. Solo dopo aver concluso tutti gli altri brani, una sera ho riaperto il file e di getto ho scritto la parte del solo, il chorus ripreso più potente, ed in fine il coro finale. Quando si dice il fato... [...]
HB: Bene, Andy, siamo giunti alla conclusione di questa intervista. Ma prima di farti salutare i nostri lettori, ti invito ad anticiparci qualcosa sul futuro dei Martiria...
AM: Le cose stanno andando avanti, quindi posso darti qualche altra anticipazione. Come già accennato siamo a lavoro su altri undici brani che vedranno la luce, se tutto va bene, la primavera prossima. Abbiamo già registrato le parti di batteria, basso e quasi tutte le chitarre, per dicembre ci aspettano le registrazioni del coro (stavolta 25 persone) e del baritono solista, mentre Rick sta lavorando sulle linee melodiche che gli ho inviato e registrerà le sue parti a Gennaio. Il nuovo album sarà idealmente un concept che tratterà tematiche religiose legate alla Bibbia (perciò epiche per antonomasia!) raccontate, ci tengo a dirlo, in chiave storica. Prendendo perciò spunto più che altro dai fatti scritti, tralasciando i concetti morali e dottrinali che non ci interessa sottolineare, in quanto musicisti non predicatori...la religione è una di quelle cose talmente delicate e soggettive che si rischia di uscire fuori dai binari con una parola. Personalmente credo che nel libro della Bibbia ci siano tanti di quegli episodi epici che ci si potrebbero riempire dieci dischi almeno, mi ha sempre affascinato l'idea di poter musicare un'opera letteraria come questa...ora mi sono tolto lo sfizio! Okay, oltre ringraziare te ed Hammerblow, mando un saluto a tutti i metallers d'Italia sperando di incontrarli prossimamente in un appuntamento live. Metal On!
L'album, intitolato "The age of the return", uscirà nel 2005 sotto l'egida di Underground Symphony, in contemporanea con la chiusura di Hammerblow...