INTERVISTA: Gianni Della Cioppa, ottobre 2004

04.06.2021

Mi ripeto per chi non avesse letto quanto ho già spiegato su queste pagine: alcune interviste presenti nell'archivio di Hammerblow non sono state raccolte dal sottoscritto ma da appassionati collaboratori con cui, per circa tre anni, ho condiviso un'avventura straordinaria molto tempo fa. Nel riportare quei pezzi, quindi, credo che convenga rimodularne i testi, dato che non desidero affatto appropriarmi del lavoro altrui. Restano invariate, invece, le risposte dei prestigiosi intervistati come -in questo caso- Gianni Della Cioppa.
Al di là dei meriti di Gianni, opinionista & scrittore assai dinamico e dal lungo curriculum, questa intervista di ottobre 2004 ripercorre sottotraccia degli episodi che il cantore di reliquie shoccanti condivise con la nostra redazione. E' chiaro che il contributo storico di Della Cioppa al giornalismo hard n'metal in lingua italiana sia immortalato in documenti oggi piuttosto difficili da rintracciare (Metal Shock, Flash e Psycho!, tanto per citarne alcuni...), ma la sua attività è un moto perpetuo che continua, con passione e tenacia, ad arricchirci attraverso le pagine di Classix e Classix Metal e con le pubblicazioni della sua etichetta, Andromeda Relix...

Massimo

Shock Relics del 1990, di Gianni Della Cioppa. collezione privata
Shock Relics del 1990, di Gianni Della Cioppa. collezione privata
Shock Relics del 1991, di Gianni Della Cioppa. collezione privata
Shock Relics del 1991, di Gianni Della Cioppa. collezione privata

L'INTERVISTA

Sarebbe necessario un "ricordo" specifico per approfondire la prima edizione dell' Italian Legions Attack, festival che non solo permise alla nostra redazione e a Della Cioppa di incontrarsi personalmente per la prima volta, ma radunò una serie di nomi arcaici della scena locale che nessuno avrebbe mai immaginato di poter vedere dal vivo. Inutile ricordarvi che l' I.L.A. fu organizzato dallo stesso Gianni...

GDC: Un grazie a voi per l'entusiasmo e la passione. L'idea di un festival di band metal italiane degli anni '80 mi girava nella testa da anni, poi si è creata questa sinergia con i responsabili del Valpolicella Metal Festival ed abbiamo unito le forze. I tempi sono stati stretti, ma credo che la scaletta sia stata buona lo stesso. A livello umano è stata un'esperienza gratificante, ho rivisto tanti amici di una volta, ancora motivati e desiderosi di suonare grande musica metal. Purtroppo la risposta di pubblico è stata deludente. Forse abbiamo commesso degli errori, ma se ci saranno altre edizioni - come vorremmo - cercheremo di fare meglio. Parlo al plurale, perché ho fatto tutto con Mirko Galliazzo dell'associazione Artisti No Limits, ma come sai Mirko è anche il cantante degli X Hero. Ma naturalmente niente sarebbe stato possibile senza l'associazione Music Around, che ha diretto l'intero Domegliara Open Air.

Non perse tempo, il mio collaboratore, per chiedere a Gianni Della Cioppa qualcosa di più dettagliato circa il suo percorso giornalistico...

GDC: È semplice, ma solo apparentemente. Nel 1989 l'amico Beppe Riva, primo ed unico vero critico metal italiano, mi ha invitato a collaborare con Metal Shock. Per me - che scrivevo solo su delle fanzine - è stata un'emozione enorme. Avevo dei dubbi di potercela fare, ma i primi articoli sono piaciuti e così è partita questa avventura. Per la stessa casa editrice ho scritto anche sul mensile Tuttifrutti, che trattava di rock in generale e, insieme a Klaus Byron, ho dato vita a Flash, una rivista che esiste ancora oggi. Nel 1997, con Francesco "Fuzz" Pascoletti ci siamo inventati il nuovo mensile Psycho! e due anni fa è partita questa nuova avventura a nome Classix, una rivista che tratta di metal e rock del passato. In mezzo ci sono infine collaborazioni per enciclopedie rock e metal (per la Giunti, la De Agostini, la Editori Riuniti, la Baldini & Castoldi...) e nel 1991 è uscito un mio libro per la Kaos edizioni, "133 Top Album di HR & HM - 1968-1991". [...]

Quello che molti non sanno, invece, è che Della Cioppa ha un passato da musicista. Partendo dalla sua esperienza come cantante dei misconosciuti Exile (ovviamente presenti al primo I.L.A.), Hammerblow cercò di indagare su valori e "legami" che tenevano in piedi la scena Heavy Metal italiana negli anni '80...

GDC: [...] diciamo che c'era tanta ingenuità e tanto entusiasmo in più. Tutto era una scoperta, non c'erano giornali, non c'era nulla. Sono orgoglioso di aver vissuto quegli anni, dove il metal nasceva, ed è diventato un fenomeno di massa giorno dopo giorno. Oggi ci sono dieci riviste di metal, nel 1980 io ho comprato un giornale tedesco di musica pop, solo perché c'erano dentro due foto di Michael Schenker!! Credimi, non si può davvero spiegare solo con le parole quella sensazione di novità, quella certezza che avevi dentro, di essere davvero parte di un'epoca nuova. Era tutto magico, mi ricordo che quando ho visto il primo disco degli Iron Maiden (di cui avevo letto la recensione su Rockerilla, di Beppe Riva...), ho pianto di gioia... e non l'avevo ancora ascoltato...pensa dopo averlo ascoltato. Potrei dirti dei viaggi a Milano (invece di andare a scuola) a comprare dischi nei pochi negozi specializzati dell'alta Italia. Non c'era fratellanza, ma bastava vedere uno con la spilla dei Saxon per guardarsi negli occhi e diventare amici. Non era tutto miele e rose, ma non c'erano certo le tensioni di oggi. Io però posso dirti che ho solo bei ricordi. Per quanto riguarda gli Exile è molto semplice: era un discorso imitativo, c'era tanta passione, io già suonavo da anni hard rock, quindi è stato logico passare al metal. Ma era difficile avere una visione professionale, c'era tanta improvvisazione. Ho visto decine di gruppi di talento perdersi tra i meccanismi del dilettantismo, di tutte le strutture, studi, concerti, etichette.

Molto interessante è la domanda del nostro redattore a proposito dell'allora attuale scena Heavy Metal, sul quoziente di passione e VERITA' (siamo nel 2004, non lo dimenticate!) in rapporto all'autenticità del fermento metallico degli anni '80...

Gianni su Hammerblow, ottobre 2004
Gianni su Hammerblow, ottobre 2004

GDC: Vedo ancora tanta ingenuità, molti gruppi sognano contratti milionari, ma la realtà è che si deve suonare per amore, per passione, poi si vedrà quello che succederà. Un po' come giocare a calcio, tutti giocano, poi c'è chi va in seria A e chi gioca negli amatori del quartiere, ma la passione è identica, anzi deve rimanere la stessa. La scena metal di oggi è solo satura, perché suonano in troppi, ma i problemi sono gli stessi di sempre (si vende poco, mancano locali per suonare...). Oggi, come ieri, ci sono le persone per bene e i disonesti, chi vuole sfruttarti e chi lo fa per passione. Bisogna capire come stare a galla, alcune volte occorre prendere delle sberle per imparare. Io faccio un altro lavoro per vivere e mandare avanti la famiglia, tutto il tempo libero è per la musica. Con la nostra etichetta, siamo in perdita da sempre, ma va bene così.

Durante l'esibizione degli Exile all'I.L.A., ricordo che vedemmo Gianni piuttosto emozionato. Hammerblow chiese se una resurrezione della band fosse tra i progetti per il futuro...

GDC: [...] No, ti confesso che è stato bellissimo, ma ogni cosa va fatta con il massimo dell'impegno. Oggi non sono in grado di occupare il mio tempo suonando, ho altre priorità, preferisco scrivere e seguire l'etichetta. Con i rinati Exile, abbiamo fatto una follia per due canzoni, ho coinvolto tre amici bravi, veri musicisti, che in una sola prova (!!) hanno imparato le canzoni, io mi sono tolto un po' di ruggine dall'ugola e ci siamo buttati. Con un pizzico di follia e tanta incoscienza, ma è stato davvero molto emozionante. E' un ricordo che terrò dentro di me per sempre.

Come gli altri giornalisti che Hammerblow ospitò nei suoi primi anni di attività, anche Gianni Della Cioppa fu invitato a dire la sua sul fenomeno del download e della "musica liquida"...

GDC: [...] Per me è una totale assenza di etica morale. Io non voglio cambiare il mondo, ma il download deve essere solo uno spunto per scoprire nuovi gruppi o farsi un'idea di un disco, poi alzi il tuo culo e vai nei negozi o lo compri via internet sui siti specializzati. Se tutti continueranno a scaricare o masterizzare CD, tra qualche anno non ci sarà più musica in giro. Ma il discorso è anche di estetica, qui crescono generazioni di ascoltatori che non sanno nemmeno che il CD (per non parlare dei vinili...), hanno una copertina vera. A casa hanno file di CD anonimi, scritti con i pennarelli, fatti con fotocopie sbiadite... che tristezza. Sta crescendo una generazione che ascolta musica con le suonerie dei cellulari. Ma per carità, tutto questo è patetico. Se questa è la tecnologia e l'evoluzione, io sono orgoglioso di essere un tradizionalista. Io ho migliaia di dischi e CD e di tutti mi ricordo dove li ho presi. Pensa che alcuni dischi hanno l'odore caratteristico del negozio dal quale provengono e qualche volta mi diverto ad odorarlo, rivivendo il momento dell'acquisto. Lo so, sono malato, ma solo di musica!!

Riguardo ad Andromeda Relix, etichetta dal taglio underground e dall'attitudine "selettiva", fondata da Gianni stesso...

GDC: Guarda, io ascolto veramente di tutto, chi mi conosce sa che non ho nessun tipo di pregiudizio, il metal è il settore che conosco meglio, ma a casa mia trovi dischi di ogni genere. Ma quando, con l'amico Massimo Bettinazzi, abbiamo pensato a un'etichetta, è stato spontaneo impostarla su quello che ci piace di più e soprattutto il non voler entrare in concorrenza con etichette più grandi e competenti di noi. Mi spiego: che senso ha produrre power o prog metal - per esempio - se solo in Italia ci sono altre etichette che lo fanno benissimo? Ci siamo resi conto invece, che l'hard rock non lo produce più nessuno e poi io ho sempre avuto il pallino del passato e quindi produrre ristampe o dischi inediti è diventato quasi logico. Come vedi, nessuna strategia di marketing, ma solo una genuina passione.

Altra domanda curiosa: il nostro staff chiese a Gianni se, nella sua carriera, avesse incontrato qualche personalità di spicco in grado di lasciargli un ricordo particolarmente piacevole...o se mai qualcuno lo avesse "deluso" in tal senso. In appendice, fu chiesto se gli Exile avessero mai fatto da opening-act per qualche gruppo più importante...

GDC: Gli Exile hanno suonato molto per l'epoca, ma sempre con altri gruppi italiani, mai stranieri. Allora era quasi impossibile, anche per gente come i Vanadium. Tra le migliori persone che ho conosciuto ho un ricordo incredibile di Andrè Matos degli Angra, il grande Glenn Hughes, Bernie Shaw e Mick Box degli Uriah Heep, Roger Glover dei Deep Purple, Greg Lake degli E.L.&P.! Recentemente ho conosciuto Graham Bonnet, che è sempre stato un mio idolo e che ho trovato una persona umile e di grande umanità. Ma pensando ti direi tanti, Phil Lewis degli L.A. Guns, gli Aerosmith, i Poison, le Vixen, i Quireboys, tanti davvero. L'unico che mi ha deluso è stato David Coverdale, non si è presentato nemmeno alla conferenza stampa...

Hammerblow cercò di gettare qualche nome papabile per il successivo Legions Attack, menzionando tra gli altri la "tribù" di Bud Ancillotti: il ricordo della Strana Officina venne di conseguenza...

GDC: Ho visto la Strana Officina dal vivo ed ho conosciuto Fabio & Roberto Cappanera, anche se quella sera parlai a lungo con Bud. Alla fine del concerto avevano fatto una jam session per commemorare Yako De Bonis, con i superstiti degli Steel Crown...Che posso dirti? Due grandi rocker, due persone vere, gente che suonava per amore, che girava l'Italia per quattro lire, solo per suonare, una vera tribù e la mattina dopo erano in officina, dopo aver macinato km e km [...]

...ed infine, i saluti...

GDC: [...] ringrazio tutti voi di Hammerblow per la passione che mettete per la causa dell'heavy metal e invito chi vi segue a non mollare mai. Un messaggio che lancio a tutti è di comprare i CD che vi piacciono, non duplicateli, altrimenti la musica morirà. Ed aggiungo che vi siete meritati un'anteprima assoluta, ed è davvero un'anteprima. Da anni sto lavorando ad un libro sulla scena metal italiana degli anni '80. Ebbene tra qualche mese sarà disponibile. Sarà completamente autoprodotto e finanziato da noi dell'Andromeda Relix, quindi lo troverete in qualche negozio specializzato o direttamente sul sito www.androemdarelix.com. [...] Troverete schede dei gruppi, interviste e capitoli dedicati a demo-tape, fanzine, programmi radio, festival, una postilla sugli anni '90 e molto altro. Un pezzo assolutamente unico di cui ho già venduto i diritti in Germania!! Il titolo? Ovviamente "ITALIAN METAL LEGION - The Days Of Dream - 1980 - 1991".

Vi ricordo che il libro, annunciato in anteprima da Gianni sulle nostre pagine e la cui prima edizione andò letteralmente a ruba, ha goduto di un aggiornamento nel 2009 per l'editore QuiEdit...

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