INTERVISTA, Quorthon (Bathory), 2003

23.11.2020
foto da Hammerblow 2003
foto da Hammerblow 2003

Ci sono artisti che lasciano un segno nella storia della Musica. Altri, invece, attivano innominabili congegni che plasmano, dalle ceneri del già sentito, forme terrificanti e linguaggi ignoti. Quorthon, pseudonimo di Thomas Forsberg e tuttofare del losco progetto Bathory, era uno di questi.
Attenzione: non c'è etica nel black metal, né alcuna voglia di nascondersi dietro un equilibrio che coinvolga allo stesso tempo minacciosi intenti e il politicamente corretto. C'è, piuttosto, una trionfante fuck-off attitude evidentemente mutuata dal punk. Non solo: il rifiuto  di qualsiasi compromesso permise ai Bathory di sollecitare un cataclisma innovativo e, conseguentemente, di muoversi attraverso ulteriori sperimentazioni, destrutturando la grandeur del primordiale metal epico (Manowar) e restituendola in una versione pregna di drammatico squallore, scevra di qualsiasi tentazione barocca.
All'indomani dell'uscita di "Nordland", primo capitolo di una Bathory-opera in due tomi, realizzai un piccolo sogno nel cassetto ottenendo il contatto telematico di Quorton in persona. Nessuno avrebbe potuto immaginare che, in quel momento, su Hammerblow si stesse scrivendo la storia: al netto di eventuali controprove, questo è l'ultimo documento in cui le parole di Quorthon furono tradotte in italiano e pubblicate sul web.
Il 3 giugno del 2004, il genio visionario di Thomas Forsberg lasciò il mondo dei mortali, e divenne fiamma nel cielo del Nord...

Massimo

L'INTERVISTA

Hammerblow: [...] nella mia recensione ho paragonato il tuo nuovo album "Nordland" ai capolavori di Manowar, Candlemass e Warlord. Come ti senti nell'essere accostato a tali Metal-Masters?

Quorthon: Ahahaha, Masters?!??!?! Scusa se rido, ma sono troppo vecchio per giudicare certi gruppi [...] come "masters" di qualcosa...Per prima cosa, posso dirti di non aver mai sentito un disco dei Manowar per intero...è un accostamento che tu hai notato, un tuo parere, ed io non posso far altro che rispettarlo! Così, neanche posso giudicare i Candlemass "masters" di qualcosa: sono bravissimi, molto heavy e hanno un sound del tutto personale, ma non posso dirti più di tanto, avendo sentito a dir tanto due o tre loro brani. I Warlord non li ho neanche mai sentiti dire. Non sono molto interessato alla situazione del Metal e neanche a cosa è "true" o "false". I Bathory hanno un loro trademark da sempre e sono ben felice se questo piace a qualcuno...l'unico criterio che cerco di seguire è starmene più lontano possibile dalle tendenze moderne o da suoni commerciali.

HB: La tua produzione da "Hammerheart" in poi è diversa dal black metal che proponevi agli inizi della tua carriera [...], dove trovi l'ispirazione giusta per comporre melodie come quelle di "The Stallion", "Foreverdark woods" e "Nordland" o quelle di canzoni folk mistiche e poetiche come "Man of Iron" e "Ring of Gold"?

Q: Comincio a scrivere quello che ho in mente...molto semplicemente. Posso cominciare da un paio di parole, da una frase, e costruirci la musica sopra. Per esempio: sul prossimo disco, "Nordland II", ci sarà un pezzo chiamato "The Messenger" a cui ho voluto dare un ritmo che rievocasse quello di una galoppata...quando leggerai il testo capirai il perché. Spesso sei ispirato dal ritmo, lo senti dentro, allora puoi metterci una musica sopra. "Ring of gold" è un mio modo di spiegare che dietro ad un racconto di vichinghi che partono per affrontare avventure gloriose, ci sono donne e bambini che restano a casa, a badare al resto, ad affrontare la quotidianità. Le sensazioni sono importantissime nella musica ed è per questo che le chitarre o il modo di cantare devono rispecchiare esattamente quello di cui parli. Un soggetto su cui focalizzarsi è l'unica vera ispirazione necessaria.

HB: L'interesse verso tematiche sataniche che sembravi avere nei tuoi primi dischi è solo un ricordo lontano, quindi?

Q: Parlavo di quello perché non avevo altri argomenti. Da ragazzi ci piacevano fumetti e film horror... e i Black Sabbath, naturalmente. Non sapevamo cosa volesse dire scopare o scolarsi bottiglie di whiskey guidando una Harley a velocità smisurata! Nel 1983 (quando Bathory era effettivamente un trio, nda) eravamo solo dei sedicenni...non sapevamo nulla neanche del fottuto satanismo, quindi perché prendere sul serio quei testi? Erano molto standard. Non sono mai stato satanista, neanche da giovane, anche perché a sedici anni non sai niente di niente...però sono sempre stato anti-clericale.

HB: Spiegami se alla base di "Nordland" c'è una sorta di concept ispirato a Madre Natura o qualcosa del genere...

Q: C'è una sottile linea rossa che lega le tracce dell' [intera] opera. Se ti piacciono i concept, eccoti servito!!! Molti invece non hanno voglia di seguire attentamente i concept, quindi prenderanno "Nordland" come una bella manciata di epic-metal songs d'atmosfera...neanche questa scelta è da biasimare; se tu decidi di leggerti i testi e ti prendi un po' di tempo per riflettere, troverai molti riferimenti da cui puoi risalire alla storia.

HB: Molti metallari italiani vedono il tuo recente LP "Destroyer of worlds" come un notevole passo falso. Cosa pensi di quel disco, ora che sei sulla scena con un album come "Nordland"?

Q: E' dal 1983 che sono sulla scena, pensa te...e non ho neanche bisogno di essere considerato parte di una scena solo perché un mio disco piace all'improvviso. "Destroyer..." ha venduto nella maggior parte dei posti quasi come "Under the sign of the black mark" o "Blood, fire, death"; se avessimo avuto una distribuzione al momento dell'uscita, sarebbe andato ancora meglio! Io credo che le maldicenze a cui ti riferisci scaturiscano da persone che non accetano il fatto che i dischi dei Bathory non siano necessariamente 100% epic metal o 100% black metal. Nel passato però accettavano cose simili: saltavo con molta facilità dalla religione alla politica, dai serial killer alle armi nucleari, dalla guerra alle groupies, e nessuno si lamentava. Quelle sono persone limitate, non accettano ciò che non è stereotipato a tutti i costi. E' solo musica, alla fine! "Destroyer..." per certi versi è anche meglio di "Blood fire death" o di "Hammerheart", secondo me. So già che molti giudicheranno sacrilega questa mia affermazione...ma sai, ormai loro hanno in testa il luogo comune che "Destroyer of worlds" fa schifo! Io invece so per certo che è stato scritto, prodotto e suonato in condizioni molto migliori rispetto ai primi Barthory-albums, è un dato di fatto. I primi LP dei Bathory non erano altro che dischi fatti per divertimento, la gente tende a dimenticarsi di questo...ma la cosa peggiore è che molti di questi "critici", negli anni 80, non erano neanche grandi abbastanza da pulirsi il culo da soli!

HB: Dacci qualche anticipazione su "Nordland II" (uscirà a circa due mesi di distanza da questa intervista, nda). Seguirà l'impronta del primo capitolo oppure conterrà del materiale stilisticamente diverso?

Q: I due capitoli sono stati scritti nello stesso periodo, solo che quando il primo CD è uscito sul mercato, non era ancora la finita la produzione del secondo...per questo sono separati. Potrebbero anche essere leggermente diversi nei suoni, è probabile, ma il filo conduttore è senz'altro lo stesso.

HB: Ora sei libero di lasciare un messaggio per i tuoi fans italiani e, in particolare, ai tuoi fans di Firenze, la città dove abito [...]

Q: Sono stato a Firenze nell'estate del 1984...non me la ricordo per niente...non ricordo neanche Roma e Venezia....ai miei fans italiani porgo i miei HAILS! 

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