HO RIASCOLTATO: Domine - Champion Eternal
DOMINE - CHAMPION ETERNAL
(Dragonheart, 1997)
Ciò che probabilmente non è mai stato riconosciuto del tutto ai Domine è l'essere pienamente riusciti nell'infiltrazione di importanti sortilegi pompouse (sebbene il primo album veda una serie di ospiti occasionali alternarsi al sintetizzatore) nel metallo sword & sorcery, laddove i rudi guerrieri degli anni '80, eccetto Warlord, avevano parzialmente fallito.
Domine hanno il merito di aver riabilitato in tempi non idilliaci un modus operandi radicato nella Heavy-Metal-Mythology americana di Manowar, Manilla Road, Cirith Ungol e primi Fates Warning; quasi in opposizione alla spacconeria dei contemporanei ed altrettanto decisivi Rhapsody, l'interesse primario di Domine riversa sui panorami moribondi di Robert E. Howard e Clark Ashton Smith, sull'inquietudine dei sofferenti personaggi di Michael Moorcock ed altre derive oscure del fantasy classico.


Chissà se il negozio dove acquistai a scatola chiusa "Champion eternal", al momento dell'uscita, ha dovuto o meno soccombere ai miserabili risvolti del music-business; mi accorsi che il chitarrista & compositore Enrico Paoli guardava ai cavalieri di re Tsamis come ad un oracolo, omaggiando apertamente i Warlord in molteplici situazioni, mentre le incombenti suites di "Champion eternal" si susseguivano intervallate da riconoscibilissime citazioni cinefile (Ladyhawke, Excalibur ecc).
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Il clangore delle armi è soffocato da un'orgia di grida inumane, nella minatoria introduzione che divampa nel maelstrom di "The mass of chaos":
Come in un paradosso, "Champion eternal" ha l'impatto della novità e l' appeal di un suono proveniente da epoche remote (l'album è largamente composto da opere di "ottantiana" stesura).
Il contributo dell'ex Sabotage Morby, non ancora perfettamente calato nel contesto dei Domine, riesce comunque a tradurre elegantemente le manie epico-eroiche del mastermind Paoli con un cantato che passa senza fatica dalla magniloquenza di Geoff Tate agli isterismi high-pitch di King Diamond.
La compagine toscana si libra sulle ali del sogno con "The freedom flight", ad oggi uno dei suoi episodi più folgoranti, ma è nutrendosi del sangue di Witchkiller e Cirith Ungol, ed estirpandone l'elisir demoniaco, che Domine si esalta in marce perverse come "Chronicles of the black sword" e "Rising from the flames"!
Se siete in grado di cogliere l'ascendente dei Rush nell'ambiguo interludio di "Army of the dead" e quello dei Vicious Rumors nella cartolina urban "Midnight meat train", è persino probabile che non abbiate bisogno di leggere queste pagine.
"The eternal champion" è l'ultima sinfonia della spada urlante, incantesimo che rasenta il quarto d'ora e culmina nell'imperioso acuto di Morby - suggello di una consapevolezza Heavy Metal mai testimoniata, fino ad allora, alle nostre latitudini: "FOREVER!!!"
Massimo
